Souther
Souther(サウザー) | |
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Profilo | |
Occhi | blu |
Capelli | biondi (bianchi in alcune versioni) |
Altezza | 185 ㎝ |
Peso | 100 kg |
Anno nascita(*) | n/a |
Scuola | Nanto Hōō Ken |
Altri nomi | Sauzer, Sauza, Thouther, Southern |
Pseudonimi | Sacro Imperatore, Seitei |
Parenti | nessuno conosciuto |
Parenti adottivi | nessuno conosciuto |
Maestro/Tutore | Ōgai |
(*): Non ufficiale, riferito al Gioco di Ruolo |
Biografia
Souther è il successore della scuola Nanto Hōō Ken (Colpo del Sud della Fenice), è legato alla stella Shō-sei, la stella del comando o dell'Imperatore, nota anche come Kyoku-sei (Stella polare) o Nanto Jūji Sei (Stella a croce). E' il più potente dei sei pugni sacri di Nanto: le altre cinque stelle Nanto brillano della luce riflessa della stella dell'Imperatore.
Souther fu abbandonato quando era un bambino e venne adottato dal precedente successore della scuola Nanto Hōō Ken, Ōgai, che si occupò di crescere e di addestrare il trovatello durante la sua giovinezza.
L'ultimo allenamento prevedeva che Souther venisse bendato e attaccato da un altro guerriero. A insaputa del giovane, il guerriero misterioso era proprio Ōgai che viene colpito fatalmente dal giovane Souther. La tradizione della scuola Nanto Hōō Ken prevedeva infatti che il nuovo successore potesse definirsi tale solo dopo aver ucciso il precedente maestro. Questa regola del Nanto Hōō Ken, avvicina questa scuola all'Hokuto Shin Ken, poichè trasmessa in linea diretta ad un solo successore.
Questa terribile legge fu però impossibile da comprendere per il giovane Souther che, straziato dal dolore per la morte del padre/maestro Ōgai si dichiarò nemico dell'amore, la vera causa del dolore delle persone.
Dopo la catastrofe nucleare si annunciò al mondo come Seitei (Sacro Imperatore) e costruì un regno che controllava col terrore. Schiavizzò addirittura moltissimi bambini, incaricati di costruire la gigantesca piramide a forma di croce chiamata Seitei Jūji Ryō (Mausoleo a croce del sacro imperatore) in onore del maestro si Souther, Ōgai.
In opposizione al nuovo regime di Souther, Shū, maestro del Nanto Hakurō Ken, organizzò una resistenza per fermare il dominio di Souther e assieme a Kenshirō combattè per liberare i villaggi assoggettati al Sacro Imperatore.
Nemmeno la tecnica dell'Hokuto Shin Ken poteva sconfiggere Souther. Il suo corpo infatti nascondeva un segreto; il suo cuore si trovava alla destra del suo corpo e quindi tutti gli tsubo risultavano invertiti. In un primo scontro con Kenshirō infatti il successore di Hokuto non solo ha la peggio, ma viene letteralmente umiliato dal Sacro Imperatore, che con la tecnica Kyokusei Jūji Ken stampò due croci di sangue sul petto dell'avversario, in pochi minuti ridotto in ginocchio. Le truppe dell'Imperatore quindi catturarono Kenshirō, che però sarà liberato dal giovane Shiba, figlio di Shū che sacrificandosi consente a Kenshirō di salvarsi.
Mentre Kenshirō era ancora convalescente, le truppe del Seitei scovarono il nascondiglio del piccolo esercito rivoltoso di Shū, che venne facilmente sconfitto da Souther, che fece meschinamente leva sui buoni sentimenti del maestro del Nanto Hakurō Ken. Ma un grido partì dal cuore di Shū: "Kenshirō!".
Shū avrà quindi l'onore, ovvero il supplizio, di depositare l'ultima pietra sulla Sacra Piramide a Croce dell'Imperatore. Giunto faticosamente in cima alla Piramide, l'eroe venne bersagliato da numerose frecce e Kenshirō, ridestatosi grazie al grido di Shū, non potè far altro che assistere alla sua morte. Il colpo di grazia fu una lancia scagliata da Souther nel petto del generale cieco, al quale però in ultimo il cielo ridonò la vista, permettendogli di vedere il volto Kenshirō, il suo sguardo triste, che tanto aveva in comune con quello di Shiba.
Questo toccante momento venne interrotto dal cedere delle forze di Shū, che finì schiacciato dalla cuspide della Piramide dell'Imperatore, in una morte tremendamente scenografica e incredibile.
Ed ecco che ha inizio uno dei combattimenti più spettacolari dell'intera saga, sull'infinita gradinata della Piramide. Un furente Kenshirō esplose in una scarica di colpi diretti agli tsubo di Souther, ovviamente senza effetto, finchè, con una mossa incosciente e avventata, non riuscì a scoprire il segreto del corpo dell'Imperatore. A questo punto, i due combattenti ricorsero alle loro mosse più potenti: Tenshō Jūji Hō, il volo della Fenicie, tecnica ultima della scuola di Souther, e Tenha Kassatsu, una delle tecniche più arcane e spettacolari dell'Hokuto Shin Ken. Ebbe la peggio Souther, alla fine sconfitto e graziato da Kenshirō con un colpo pietoso che non provoca dolore, Hokuto Ujō Mōshō Ha: il condottiero di Hokuto capì il conflitto interiore di Souther, e così facendo concesse all'Imperatore decaduto di morire presso la salma dell'antico maestro Ōgai. Souther, con gli occhi ebbri di lacrime, si avvicinò alla salma di Ōgai, pregandolo di regalargli ancora un po' di affetto.
Con la sconfitta del Seitei crolla anche la monumentale Piramide, ancora imbevuta del sangue di Shū.
Nanto | Nanto Rokusei Ken | |
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Shin (Nanto Koshū Ken) | Rei (Nanto Suichō Ken) | Yuda (Nanto Kōkaku Ken) | Shū (Nanto Hakurō Ken) | Souther (Nanto Hōō Ken) | Julia (Nanto Rokusei Ken Saigō no Shō) |